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Commissione europea: Jourova (vice presidente), “nessuno è immune dalle forze che minacciano le fondamenta dello Stato di diritto”

(Foto: Commissione europea/Sir)

La seconda relazione sullo Stato di diritto nell’Ue è stata pubblicata oggi dalla Commissione europea: prende in esame la situazione nell’Unione europea nel suo complesso e nei singoli Paesi dell’Ue. Dopo aver presentato nell’edizione 2020 un inquadramento generale, la nuova edizione considera gli sviluppi che si sono verificati a partire dalle osservazioni avanzate nel 2020, tenendo conto dell’impatto della pandemia. Presentando il rapporto in conferenza stampa, il commissario per la giustizia Didier Reynders ha parlato in termini generali di soddisfazione e ha affermato che “si vede avanzare la situazione a partire dal primo rapporto, in dialogo con i Paesi”. Questo dimostra che la relazione è uno “strumento preventivo che permette di influenzare attraverso il dialogo le situazioni nei Paesi membri”. Restano certo preoccupazioni, ha illustrato la vice presidente Vera Jourova, che si è soffermata sul tema dell’indipendenza dei media e la sicurezza dei giornalisti, sempre più “oggetto di minacce e violenza”, fino al recentissimo caso dell’omicidio del giornalista olandese Peter de Vries. Il tema dei media è uno dei quattro elementi fondamentali presi in esame nel rapporto, insieme con i sistemi giudiziari, la lotta alla corruzione, i sistemi istituzionali del bilanciamento dei poteri. Secondo la vice presidente Jourova, “dobbiamo incrementare gli sforzi per tutelare lo Stato di diritto. Nessuno è immune dalle forze che ne minacciano le fondamenta”. La relazione è il fulcro di un meccanismo, a ciclo annuale, per “promuovere lo Stato di diritto e prevenire l’insorgere o l’aggravarsi di problemi”.

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