Progetti educativi rivolti al clero e ai fedeli in merito alla “tragica eredità delle scuole residenziali”; supporto spirituale per “aiutare i sopravvissuti alle scuole residenziali e coloro che soffrono di traumi intergenerazionali” e infine creazione di un fondo e avvio di una campagna finanziaria per “sostenere gli sforzi di guarigione e riconciliazione in corso”. Sono le tre iniziative prioritarie decise dall’arcidiocesi di Toronto per rispondere al dolore e alla sofferenza vissuti dai sopravvissuti alle scuole residenziali e dai loro familiari, impegnandosi così al loro fianco nel “continuo cammino di verità e riconciliazione”. “Sebbene l’arcidiocesi non gestisse scuole residenziali – si legge in un comunicato -, abbiamo la responsabilità di intraprendere passi genuini e significativi per camminare con le comunità indigene sulla via della riconciliazione e aiutare a guarire il trauma vissuto dal sistema scolastico residenziale”. L’arcidiocesi spiega di aver creato gruppi di lavoro, ciascuno arricchito da voci indigene, per capire come aiutare e guidare gli interventi, individuando le tre priorità. La prima è quella di educare clero e fedeli alla tragica eredità delle scuole residenziali e “al suo continuo impatto sulle popolazioni indigene, per sviluppare una maggiore comprensione e apprezzamento della spiritualità indigena”. Riguardo invece al supporto spirituale, i gruppi di lavoro dell’arcidiocesi suggeriscono la formazione di “circoli di guarigione, consulenza personale o di gruppo, workshop, sessioni di ascolto, momenti di preghiera, servizi di riconciliazione”. Infine il sostegno finanziario: l’arcidiocesi di Toronto sta sviluppando una campagna finanziaria per sostenere gli sforzi di guarigione e riconciliazione in corso i cui relativi dettagli saranno dati nelle prossime settimane. In risposta però a coloro che hanno espresso il desiderio di contribuire immediatamente, è stato istituito il fondo Healing & Reconciliation. Le donazioni possono essere effettuate online, per telefono (416) 934-3411 o tramite qualsiasi chiesa cattolica dell’arcidiocesi di Toronto. Nel comunicato si parla comunque di un processo di guarigione e riconciliazione che richiederà tempo e impegnerà negli anni a venire. L’arcidiocesi si impegna ad andare a fondo sul ruolo della Chiesa cattolica nella gestione delle scuole residenziali e nel comunicato ripete le parole dei Missionari Oblati di Maria Immacolata: “Ci scusiamo per l’esistenza delle scuole stesse, riconoscendo che il più grande abuso non è stato quello che è successo nelle scuole, ma che ci siano state le scuole stesse…Ci scusiamo in modo molto particolare per i casi di abuso fisico e sessuale che si sono verificati in quelle scuole… Lungi dal tentare di difendere o razionalizzare in alcun modo questi casi di abuso, desideriamo affermare pubblicamente che riconosciamo che erano imperdonabili, intollerabili e un tradimento della fiducia in una delle sue forme più gravi. Ci scusiamo profondamente e in modo molto specifico con ogni vittima di tale abuso e cerchiamo aiuto nella ricerca di mezzi per portare alla guarigione”. Ulteriori informazioni e risorse possono essere trovate visitando il sito: www.archtoronto.org/residentialschools.