“Dobbiamo imparare a trovare la misura evangelica dei nostri atteggiamenti di fondo e di quelli dei nostri seminaristi, come del resto dei fedeli tutti, come punto fermo mentre tutto è in preda a sconvolgimenti epocali. E accanto alla misura evangelica abbiamo bisogno di custodire la qualità di base di una sana umanità”. Lo ha detto il vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, nell’omelia della messa presieduta questa mattina presso il Seminario interdiocesano di Anagni, in apertura dei lavori della giornata conclusiva del convegno “Responsabilmente digitali”, rivolto ai formatori dei Seminari regionali d’Italia.
“Tutto questo – il monito del presule – ha bisogno di essere condiviso con le nostre comunità, a cominciare da quelle parrocchiali. Perché tutti dobbiamo ritrovare le coordinate di fondo e allearci attorno ad esse: a cominciare dal senso della fiducia in Dio e della sua misericordia, e poi alla ricerca del culto della vita, all’abbraccio della fraternità aperta a tutti, alla cura di percorsi di confronto assiduo con la Parola, alla sensibilità per la fragilità, alla capacità di fiutare in tutti e dovunque il senso di Dio e le tracce di una sincera ricerca religiosa, le risorse di un entusiasmo di fede e di una passione di dedizione che rigenerino reti di relazioni che languono nello sconforto e nello scoraggiamento”. L’esempio, ha concluso, deve essere la “santità ospitale che per primo Gesù ha insegnato e praticato. È rincuorante poter ricominciare e ricominciare da qui”.