“Ricercare sempre la Verità”. Questo l’invito rivolto da mons. Dario E. Vigano, vice cancelliere della Pontifica Accademia delle Scienze (Pas), nel suo intervento sul tema “La scienza tra conoscenza e innovazione tecnologica” durante il Meeting internazionale “La scienza per la pace”, in corso a Teramo. “Non possiamo accettare passivamente che l’avanzamento tecnologico e scientifico non sia controbilanciato da un eguale peso di etica e consapevolezza – osserva mons. Viganò -. Scoprire le cose non basta ed è di pari importanza l’azione di uomini che permettono a tutti gli strati della società di trarne benefici. Immaginiamo una bilancia. Su un piatto il sapere e sull’altro l’azione. Questa deve essere la proiezione di un sapere costantemente mediato dai filtri dell’etica e del senso di appartenenza a una comunità. Ne abbiamo avuto prova concreta durante la pandemia”.
Il vice cancelliere della Pontifica Accademia delle Scienze chiarisce: “Viviamo in un sistema organico fatto di sintesi e di relazioni e tutti gli esseri sono relazionali. Da questa considerazione nasce la nostra visione organica del mondo. Non esiste l’industria fine a se stessa, la ricerca fine a se stessa, la finanza fine a se stessa, la trasmissione del sapere fine a se stessa, ma tutti gli ambiti sono tra loro in una stretta relazione dinamica che genera cambiamento ed evoluzione”. È “bene” favorire e intensificare i rapporti e gli scambi tra il mondo della ricerca e l’industria, con “l’obiettivo principale di dare concretezza alle scoperte scientifiche, per accelerare l’evoluzione in nuovi paradigmi. Pensiamo ad esempio, ai passi in avanti dei settori legati alla salute che permetteranno di attuare un nuovo paradigma, un nuovo modello di salute che rappresenta la traduzione in realtà del principio, già più volte enunciato nelle sedi accademiche, di saluto-genesi”. Un tempo, aggiunge mons. Viganò, “si pensava che fosse possibile aggiungere anni alla vita ed è stato dimostrato. Oggi ci sono elementi per ipotizzare che è possibile aggiungere vita sana agli anni. Il dato scientifico va trasferito alla pratica e allargato alla popolazione. In questa cornice è bene definire gli ambiti d’intervento e i limiti all’interno di ciascun ambito, pertanto dare vita a un programma d’intervento che necessita di partner industriali che forniscano quanto necessario. Allora l’impresa diviene strumento per generare salute e influire sulla società e alleato delle istituzioni pubbliche”.