“Ripartiamo dall’Eucaristia. Riscopriamo la fonte della nostra fede”. Lo ha detto mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, nell’omelia della messa dei “pastori” in piazza Duomo, celebrata all’alba di oggi, in occasione della festa di Maria Ss. della Bruna. Il presule ha ricordato l’appuntamento del Congresso eucaristico nazionale che si celebrerà a Matera dal 21 al 25 settembre 2022: “Riscopriamo l’importanza della messa e l’adorazione eucaristica – è l’invito dell’arcivescovo –. Da Matera, città di Maria e del pane, torniamo a gustare il pane eucaristico, pane della vita eterna”.
L’omelia del presule si è snodata attorno a “cinque i nodi”: “la relazionalità ferita”, “la disoccupazione, in particolare quella giovanile”, “vincere ogni forma di violenza contro le donne o provocata da tensioni sociali”, “l’attenzione ai poveri e alle nazioni povere” e ritrovare “entusiasmo e nuovo slancio dell’attività pastorale”. L’attenzione è rivolta, in particolare, ai giovani cui mons. Caiazzo ha chiesto di “accendere nuove luminarie per sciogliere il nodo della solitudine, dell’indifferenza, della passività, per lasciarci illuminare e, di conseguenza, portare luce, calore, vita”. Soffermandosi, in particolare, sul problema della perdita del lavoro, l’arcivescovo ha evidenziato che “è mortificante dover lasciare la propria terra, i propri affetti, i luoghi tanto cari, le tradizioni anche religiose e andare via sperando di trovare un’occupazione lavorativa”. “Quanti sacrifici e quante umiliazioni! Ci auguriamo che la pandemia ci spinga a pensare a una seria e lungimirante progettualità – è l’auspicio del presule –, capace di porre seriamente le basi di uno sviluppo che contribuisca a costruire un’umanità più equa e solidale e che permetta quindi, in particolare a voi giovani, di avere un lavoro nella vostra terra. Diventiamo tutti protagonisti del nostro futuro, facendo esplodere nuovi fuochi pirotecnici per vincere la disoccupazione, in particolare quella giovanile”.