La Conferenza dei Garanti territoriali si è riunita in modalità telematica, per fare il punto sul “ritorno alla normalità nelle carceri italiane”, alla luce delle importanti dichiarazioni della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che ha recentemente preannunciato la ripresa dei colloqui in presenza, a seguito del parere favorevole del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza epidemiologica.
Nel dibattito si è imposto lo sviluppo della vicenda di Santa Maria Capua Vetere, oggetto di un documento, diffuso nei giorni scorsi, con il quale la Conferenza dei Garanti territoriali ha espresso “profondo turbamento e grande preoccupazione, per i gravi episodi di violenza ai danni delle persone detenute che hanno portato a 52 misure cautelari nei confronti di agenti della Polizia penitenziaria e di qualche dirigente individuati dalla Procura come possibili responsabili”. “Particolare apprezzamento” è stato espresso per le parole nette da parte della ministra Cartabia la quale, secondo il portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Stefano Anastasìa, “ha trovato il tono giusto e ha dato la risposta che la società civile e migliaia di operatori e poliziotti penitenziari aspettavano: quello che si è consumato nel carcere casertano è stato un tradimento della Costituzione e dell’alta funzione assegnata alla Polizia penitenziaria”.
La Conferenza dei Garanti territoriali chiederà un incontro con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e con la Conferenza delle Regioni. Su tutto “i nodi relativi alla ripartenza delle attività, dei colloqui in presenza, degli accessi degli esterni, in vista del completamento della campagna vaccinale”.
Ulteriori temi d’interesse per la Conferenza sono le questioni poste dalla Corte costituzionale in materia di Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e il finanziamento ministeriale per le case famiglia protette, per fare uscire dal carcere i bambini con le loro madri.