A fine 2019 la ricchezza in attività non finanziarie in Italia è pari a 10.377 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto al valore registrato nel 2018 (-0,1% il tasso di variazione). La dinamica negativa dell’ultimo triennio (-0,1% in media annua) è sensibilmente inferiore a quella registrata negli anni precedenti (-1,3% in media annua nel periodo 2011-2017). È quanto emerge dal report dell’Istat su “La ricchezza non finanziaria in Italia” relativo agli anni 2005-2019.
Stando ai dati diffusi, è diminuito nel 2019 il valore degli immobili (-0,2% e -0,6% rispettivamente per le abitazioni e per gli immobili non residenziali) a seguito della discesa, pur se contenuta, dei prezzi registrati sul mercato immobiliare. “I prezzi in continua discesa sul mercato immobiliare – viene spiegato – inducono un ulteriore declino del valore dello stock della ricchezza reale, parzialmente compensata dall’incremento del valore degli altri beni di capitale fisso (+1,9%)”.
Secondo l’Istat è rimasta sostanzialmente invariata la ricchezza non finanziaria delle famiglie: la contrazione che si è registrata per tutte le tipologie di beni di cui il settore è proprietario porta ad una perdita di ricchezza pari a poco più di 13 miliardi di euro (-0,2%). Il 93% delle abitazioni è detenuto dal settore delle famiglie. Le abitazioni costituiscono l’84% delle attività reali del settore; gli altri immobili pesano per l’11%, mentre i beni strumentali utilizzati a fini produttivi dalle piccole imprese rappresentano poco più dell’1% del loro patrimonio.
Infine, è proseguita la crescita dello stock di beni di consumo durevoli delle famiglie che nel 2019 ammontava a 553 miliardi. “Dopo una fase di contrazione tra il 2012 e il 2015, lo stock – viene rilevato – ha ripreso a crescere, ad un ritmo moderato, tra il 2016 e il 2018 e in misura più marcata nell’ultimo anno (+1,5% nel 2019), grazie soprattutto alla dinamica degli acquisti di automobili”.