“Sono lieto che si sia trovata una soluzione per garantire la cassa integrazione ai lavoratori della ex Embraco. Questo fatto conferma che quando la politica vuole risolvere i problemi ci riesce… Sono soprattutto i 400 lavoratori che, in questi mesi, non hanno mai smesso di lottare e impegnarsi in ogni modo, ad aver ottenuto questo risultato; a loro, prima che ad ogni altro, va il merito delle garanzie acquisite. Per altro la cassa, pur essendo uno strumento valido e importante, serve appena a mantenere la sopravvivenza delle proprie famiglie”. Lo dichiara mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, alla notizia della proroga della cassa integrazione per i lavoratori dell’ex Embraco approvata ieri dal Governo.
“Ma siamo, mi pare, solo ad una nuova svolta del percorso”, osserva l’arcivescovo, secondo cui “si tratta ora di costruire, con lo stesso impegno e la stessa determinazione, un progetto organico di soluzione per l’intera questione della ex Embraco”. “Sei mesi basteranno per risolvere il problema? Me lo auguro di cuore – l’auspicio di Nosiglia – ma occorre fin da domani dare il via alla ricerca di nuove imprese disponibili ad assumersi il compito di programmare un progetto di ripresa del lavoro che dia sicurezza e continuità. Io ritorno a chiedere al ministero e al governo di ascoltare questi operai e coinvolgerli nei vari passi che si intende compiere per raggiungere questo traguardo”.
L’arcivescovo ricorda poi che “in questi giorni la Caritas diocesana ha provveduto a consegnare alle famiglie della ex Embraco maggiormente in difficoltà alcuni pacchi cibo come si è sempre fatto in questi mesi; ma ha deciso anche di attivare un rapporto personale con le singole famiglie stabilendo così una relazione diretta che conservi la necessaria riservatezza di ciascuno”.