Coronavirus Covid-19: Università Cattolica, 61° Instant Report Altems. Rialzo casi. Secondo nuovi parametri, Sardegna, Sicilia e Veneto a rischio zona gialla

È in rialzo nel nostro Paese il numero dei nuovi casi di Covid-19, Sardegna, Sicilia e Veneto rischiano di tornare in zona gialla. Lo svela un indicatore che tiene conto di nuovi casi e vaccinati in ciascuna Regione. Ad evidenziarlo è la 61ª puntata dell’Instant Report Covid-19, iniziativa settimanale  dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica – campus di Roma – di confronto sistematico sull’andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale, secondo la quale  il nuovo indicatore permetterà di fare prevenzione ed evitare tout court un rialzo delle ospedalizzazioni.
Con l’estate ormai entrata nel vivo del turismo e degli spostamenti, la pandemia fa registrare un rialzo dei nuovi casi (13 nuovi casi ogni 100mila) e della positività (1 paziente su 33 nuovi soggetti testati) , mentre la regione con il rischio maggiore di entrare in zona gialla è la Sardegna (0,32 su una scala da 0 a 1), seguita da Sicilia (0,31) e Veneto (0,24). Al contrario la regione con il rischio inferiore di entrare in zona gialla è la Valle d’Aosta (0,04), seguita da Basilicata, Provincia autonoma Trento e Puglia a 0,08. Il rischio medio nazionale di divenire gialli è attualmente pari a 0,18.
Queste previsioni sono frutto di un nuovo indicatore che misura il rischio delle regioni di entrare in zona gialla considerando il numero di nuovi casi in un certo momento in una data Regione e allo stesso tempo il numero di persone vaccinate in quella Regione fino a quel momento. Questo indicatore è quindi basato su una soglia modificata dei livelli critici dell’incidenza per tener conto dell’avanzamento del piano nazionale di vaccinazione o pesa il numero di contagi con il numero di vaccinati perché, spiega un comunicato, “un numero di contagi elevato in una regione con tanti vaccinati non dovrà preoccupare troppo”. Usando questo indicatore “si riesce a mettere in atto azioni preventive prima ancora che le ospedalizzazioni aumentino. Infatti non sono le ospedalizzazioni in sé da tenere sotto controllo, perché agire quando le ospedalizzazioni sono già aumentate significa agire tardivamente”.

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