In occasione del Summit Women 20 (W20), Save the Children diffonde le testimonianze di ragazze in Italia e in altri Paesi del mondo, che riportano come nella quotidianità discriminazione e stereotipi di genere persistano ancora oggi in ogni angolo del pianeta, influenzando la loro intera vita fin dall’infanzia, violando i loro diritti, limitando le loro aspirazioni e le loro opportunità future di contribuire allo sviluppo delle comunità nelle quali vivono.
Tra le testimonianze raccolte da Save the Children, si legge in una nota, “emerge il tema del rischio di matrimoni precoci, sfruttamento lavorativo e gravidanze in giovane età ai quali sono esposte bambine e ragazze costrette ad abbandonare la scuola. Si stima che nel mondo siano circa 650 milioni le ragazze e le donne costrette a sposarsi in minore età. I tassi più alti di matrimoni precoci si registrano nella regione dell’Africa sub sahariana, Asia Meridionale, America Latina e Caraibi. Secondo le stime, la crisi Covid-19 porterà ad un aumento del rischio di matrimonio precoce per 10 milioni di bambine e ragazze entro il 2030”.
In Italia, alla fine della scuola primaria, “le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 2,5 punti rispetto ai coetanei maschi. Tra gli studenti con alto rendimento nelle materie scientifiche, solo 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare come ingegnere o in professioni scientifiche, a fronte di 1 su 4 tra i maschi. Un divario che ha origine nei primi anni di scuola e che si rafforza con la scelta del liceo o della facoltà universitaria: tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati rispetto al 19% delle ragazze), mentre solo il 22% delle ragazze si diploma in istituti tecnici, quasi la metà rispetto ai maschi (42%)”. Secondo i dati forniti a Save the Children dal Ministero dell’Istruzione relativi al 2019, “tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati, rispetto al 19% delle diplomate) mentre le ragazze sono più presenti nei licei umanistici-artistici (il 42% di tutte le diplomate, solo il 13% dei diplomati)”. Allo stesso modo, “solo il 22% delle ragazze si sono diplomate in istituti tecnici, a fronte del 42% dei maschi”.