Nel 2019 erano circa 3 milioni e 860mila gli anziani con gravi difficoltà nelle attività funzionali di base (il 28,4% della popolazione di 65 anni e più). Di essi, 2 milioni 833mila (20,9%) hanno gravi difficoltà nel camminare, salire o scendere le scale senza l’aiuto di una persona o il ricorso ad ausili, 1 milione 874mila (13,8%) riferiscono gravi difficoltà nell’udito o nella vista anche con l’uso di ausili, 1 milione e 113mila (8,2%) hanno gravi difficoltà nella memoria o nella concentrazione. È quanto emerge dal report “Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia” per l’anno 2019 diffuso oggi dall’Istat.
Stando ai dati, circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica (8,5% nell’Ue22). In Italia, il 44,2% delle persone di 65 anni e più con gravi difficoltà dichiara di non avere adeguati ausili o assistenza. Nel confronto con altri Paesi europei, l’Italia si colloca poco sotto la media dei Paesi Ue22 (47,2%). Il dato italiano è costituito da due componenti: una quota del 6,9% che riferisce di avere bisogno di ausili perché non ne dispone o perché non sono sufficienti quelli di cui si avvale e, da una quota nettamente superiore (37,3%) che dichiara una carenza di assistenza, perché non ne usufruisce affatto, o perché, nonostante riceva degli aiuti, avrebbe bisogno di maggior sostegno.
Si stima che siano oltre 800mila le persone anziane con gravi difficoltà che avrebbero bisogno di maggior assistenza per le attività fondamentali di cura della propria persona. Consistente anche la quota di persone anziane con grave riduzione dell’autonomia che non hanno sufficienti ausili, pari al 10% (circa 143mila persone). Si arriva quindi a un totale di quasi un milione di anziani (945mila) con carenza di assistenza o di ausili.