La pandemia ha incrementato l’uso delle carte rispetto al contante al punto vendita fisico e ha incoraggiato le transazioni tramite tecnologie di pagamento più innovative che favoriscono il distanziamento fisico, come gli acquisiti con carte in modalità contactless, quelli sui siti e-commerce e quelli tramite bonifico. È quanto emerge da uno studio della Banca d’Italia, dedicato a “L’impatto della pandemia sull’uso degli strumenti di pagamento in Italia”, ottavo numero della collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento”.
“Il gap rispetto al resto dell’area dell’euro – si legge – rimane, tuttavia, ancora ampio. Secondo i dati diffusi dalla Banca centrale europea, nel 2019 l’Italia era il Paese membro caratterizzato dal più basso numero di transazioni pro-capite regolate con mezzi diversi dal contante”.
L’analisi a livello territoriale, viene spiegato, suggerisce che l’aumento dei pagamenti elettronici a più elevato tasso di innovazione è stato più accentuato al Centro e nel Mezzogiorno, aree nelle quali, precedentemente alla pandemia, la diffusione di quei mezzi di pagamento era più contenuta nel confronto con il Nord del Paese. L’incidenza degli acquisti online, invece, è cresciuta di più al Nord, caratterizzato da un ecosistema digitale più evoluto e colpito da una più acuta emergenza sanitaria e quindi da restrizioni più stringenti.
Nei primi mesi della pandemia, in Italia la quota di acquisti online su quelli con carte è aumentata repentinamente dal 25% di febbraio al 40% di aprile 2020. Nei negozi fisici è cresciuta la quota in valore di operazioni con carta contactless, che a maggio 2020 superava il 55% del valore totale speso con carta (considerando quelle abilitate al contactless) rispetto al 35% di gennaio. “È aumentata soprattutto – viene rilevato – la componente di operazioni dove non è previsto il Pin o la firma cartacea”. Nell’ultimo trimestre 2020, la quota di transazioni e-commerce e contactless (inclusi i pagamenti mobile) ha superato in media rispettivamente il 30 e il 60% degli acquisti totali con carta, a fronte del 22 e del 33% registrati nello stesso periodo del 2019. Contestualmente è diminuito il ricorso al contante nei pagamenti: nel primo semestre 2020, che comprende il periodo di lockdown, i prelievi da Atm sono diminuiti in volume di oltre il 20% su base annua, rispetto al -0,4% dei pagamenti su Pos. Nel secondo semestre 2020 si è confermata la contrazione accentuata dei prelievi da Atm, calati del 15,1% su base annua, rispetto ai pagamenti su Pos fisici, che invece sono aumentati del 6,6%, sospinti anche dai programmi di incentivo nell’ultimo mese dell’anno.