Il “Don Bosco International”, organismo che rappresenta la Congregazione Salesiana presso le istituzioni dell’Unione europea, ha sottoscritto, insieme ad altre organizzazioni confessionali internazionali, cattoliche e non, la richiesta inviata da Caritas Europa alla presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di sospendere i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini anti-Covid-19, per facilitarne cioè la produzione e la distribuzione nei Paesi emergenti del resto del mondo. La richiesta, riferisce l’agenzia salesiana Ans, rientra nel campo delle iniziative intraprese dalla Congregazione per una risposta globale alla pandemia. “Questa emergenza globale può essere affrontata solo se un vaccino contro il Covid-19 accessibile ed efficace sarà reso disponibile in ogni angolo del mondo”, si legge nella lettera in cui le organizzazioni firmatarie richiedono di “approvare il testo di decisione rivisto IP/C/W/669/Rev.1, presentato il 25 maggio, che introduce una deroga all’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (Trips) a vantaggio della prevenzione, il contenimento e il trattamento di Covid-19”. “Don Bosco International”, pur elogiando l’Ue per le iniziative già intraprese per la diffusione dei vaccini a contrasto della pandemia – come il programma Covax – ribadisce che c’è bisogno di soluzioni di maggior vigore perché “prima la popolazione mondiale viene vaccinata, prima i cittadini dell’Ue saranno al sicuro. Senza un’azione globale, la crisi sanitaria e la conseguente crisi socio-economica, qui e nel mondo, continueranno”. Pertanto “un’opposizione alla deroga del Trips non solo è autolesionista, ma porta a inutili sofferenze e perdite di vite umane. La gente muore e le economie crollano a causa della carenza di vaccini. Vi esortiamo a spingere affinché i vaccini Covid-19 – un bene sociale – vadano a beneficio di tutti, soprattutto di chi è più indietro”.