Una “Guida alla due diligence”, cioè all’adeguata verifica, per aiutare le aziende dell’Ue ad affrontare il rischio del lavoro forzato nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento, è stata pubblicata oggi dalla Commissione europea e dal Servizio europeo per l’azione esterna. Nel mondo ci sono circa 25 milioni di persone che sono costrette al lavoro forzato, di cui 16 milioni nel settore privato, 4,8 milioni sono lavoratori e lavoratrici del sesso e 4 milioni costrette al lavoro forzato da autorità statali. La percentuale di donne e bambine è sproporzionata: questi i dati da cui parte la Guida per offrire “consigli pratici e concreti su come identificare, prevenire, mitigare e affrontare il suo rischio” del lavoro forzato. “Il rafforzamento della resilienza e della sostenibilità delle catene di approvvigionamento dell’Ue è già al centro della nostra recente strategia commerciale”, ha spiegato il commissario per il commercio Valdis Dombrovskis: in questo sforzo “le aziende sono fondamentali”, perché “possono fare la differenza agendo in modo responsabile”. Per questo, ha anticipato il Dombrovskis, la Commissione sta lavorando anche a una “legislazione sulla governance aziendale sostenibile”, che “dovrebbe introdurre un obbligo di dovuta diligenza” per le aziende Ue, che avranno perciò il dovere di “identificare, prevenire, mitigare e rendere conto degli impatti sulla sostenibilità” delle loro operazioni e catene di approvvigionamento. Intanto la Guida pubblicata oggi potrà orientare i loro sforzi.