“Il 17 luglio del 1971, in una caldissima giornata d’estate, fui ordinato sacerdote nella chiesa parrocchiale di Villadose, appartenente alla diocesi di Adria-Rovigo, dal compianto vescovo Mons. Giovanni Mocellini. Iniziava così, cinquant’anni fa, il mio lavoro apostolico, avendo accolto l’invito che Cristo stesso rivolse un giorno ai primi discepoli incontrati sulla riva del mare di Galilea: ‘Seguitemi, vi farò pescatori di uomini’ (Mc 1,17). A distanza di 50 anni, ringrazio il Signore per il dono della vocazione al sacerdozio”. Si apre con queste parole la lettera che il vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, ha inviato alla diocesi nell’imminenza del 50° anniversario della sua ordinazione presbiterale.
“Il dovere di ringraziare il Signore per il dono ricevuto con il sacerdozio diventa ancor più pressante, da quando sono stato chiamato 20 anni fa all’episcopato”, osserva il vescovo, chiedendo alla comunità diocesana “la carità della vostra preghiera e di unirvi a me nell’inno di ringraziamento a Cristo Buon Pastore perché mi sostenga nel lavoro apostolico, facendomi annunciatore, mite e coraggioso, del suo Regno”. “Il 17 luglio – prosegue – celebrerò una santa messa di ringraziamento alle 18 nella cattedrale di san Giusto. Per me, in particolare, questa santa messa per il passato diventerà un momento di supplica per il futuro, affinché il Padrone della mistica vigna voglia rendere fecondo di bene quel lavoro apostolico che ho iniziato cinquant’anni fa e che mi propongo di continuare fino a quando Cristo verrà a chiamarmi a sé”. Dopo la celebrazione mons. Crepaldi condividerà il momento conviviale della cena con i poveri presso la Mensa della Caritas in via dell’Istria. “Ho deciso che tutte le offerte che verranno raccolte per l’occasione – precisa il vescovo – saranno devolute a sostenere un progetto per l’assistenza dei bambini abbandonati portato avanti nella Repubblica democratica del Congo, con ammirevole dedizione, dalla Congregazione delle suore africane presenti in vescovado”.