“L’accordo-quadro sulle nuove regole di tassazione delle multinazionali, raggiunto all’Ocse pochi giorni fa e avallato oggi politicamente dal G20 Finanze, manca di ambizione”. È quanto dichiara, a commento delle conclusioni del summit di Venezia dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20, Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia sui dossier di giustizia economica. “Per quanto i principi ispiratori delle riforme siano nel complesso condivisibili e sono stati intrapresi piccoli passi nella giusta direzione, la portata delle misure è deludente e gli impatti redistributivi, soprattutto per i Paesi più poveri, appaiono particolarmente modesti – sostiene Maslennikov -. I nodi negoziali ancora in sospeso verranno sciolti entro il summit dei capi dei leader del G20 in programma ad ottobre. È cruciale correggere la rotta, garantendo la redistribuzione alle giurisdizioni di mercato di una maggiore quota di profitti a bilancio delle multinazionali nei paesi di residenza, ammorbidendo le condizionalità senza minacciare ritorsioni, e convergendo su un livello di aliquota della tassazione minima effettiva nel range 21%-25%. Misura che anche in Italia consentirebbe di aumentare considerevolmente l’extra-gettito annuo, passando dai 2,3 miliardi di euro stimati con un’aliquota al 15%, fino a 7-11 miliardi con le due aliquote più elevate”.