Nel corso della sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente, che si è svolta ieri in videoconferenza, i vescovi hanno riflettuto sul cammino sinodale alla luce della Carta d’intenti approvata dall’Assemblea generale il 27 maggio scorso, che ricorda le tre direttrici su cui lavorare: “ascolto, ricerca e proposta”. Lo riferisce il comunicato finale appena diffuso dalla Cei. Questa triade, è stato sottolineato, aggiorna quella del “vedere-giudicare-agire” e può essere declinata in tre momenti: il primo, “narrativo”, volto a “intercettare, dal basso, le domande di senso e i bisogni emergenti riguardo all’accompagnamento delle famiglie, ai giovani, ai poveri, alla Casa comune, ma anche all’annuncio e all’iniziazione cristiana, all’antropologia e al nuovo umanesimo, al ripensamento delle strutture e al rapporto con le istituzioni pubbliche”; una seconda fase di discernimento o lettura “sapienziale” di quanto raccolto e una terza “profetica” di proposta, “per un annuncio più snello, libero, evangelico e umile, come chiesto ripetutamente da Papa Francesco”.
I vescovi hanno evidenziato la necessità di armonizzare il cammino sinodale italiano con quello delineato per la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, valorizzando il ruolo delle Commissioni episcopali e degli Uffici pastorali così come quello delle Conferenze episcopali regionali. Proprio per favorire la condivisione e una maggiore collaborazione, sarà messo a disposizione di queste ultime un indirizzo mail dove far giungere riflessioni, spunti e materiali elaborati a livello locale, che facciano tesoro dell’esperienza maturata con i Sinodi diocesani e provinciali.
Un ulteriore momento di verifica e analisi avrà luogo durante la sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente e durante l’Assemblea generale straordinaria della Conferenza episcopale italiana, sulla cui convocazione i vescovi si sono espressi all’unanimità: dovrebbe svolgersi a Roma, dal 22 al 25 novembre 2021, salvo peggioramento della curva pandemica nel Paese.