“In Svizzera, chi si trova in difficoltà finanziarie ha diritto a ricevere il sostegno per poter condurre una vita dignitosa. Questo è quanto sancito dalla Costituzione federale che vale per tutti, indipendentemente dalle origini”. Lo scrive in un documento Caritas Svizzera dal titolo “la sicurezza sociale non dovrebbe dipendere dalla nazionalità”, in cui sottolinea che “il diritto all’aiuto, tuttavia, viene sempre più limitato dalla legge federale sugli stranieri e la loro integrazione”. “L’emergenza coronavirus ha reso ancora più evidente che queste restrizioni generano povertà – scrive l’organismo pastorale -. Per evitare il crearsi di situazioni precarie, Caritas chiede di abolire il legame giuridico tra statuto di dimora e garanzia della sussistenza”.
L’attenzione è rivolta alle possibilità di “ulteriori restrizioni a livello giudico con l’intento di limitare il più possibile le richieste di assistenza da parte delle persone provenienti da Stati terzi”. “In molti luoghi, anche in città come Zurigo e Ginevra, cresce la preoccupazione che sempre più persone rinuncino ad esercitare il loro diritto al sostegno economico di cui avrebbero urgentemente bisogno”. Infine, il plauso per l’iniziativa della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale che ha dato seguito all’iniziativa parlamentare “La povertà non è un reato”.