Omicidio Chiara: don Beghelli (parroco), “tornare a parlare con i propri figli”

(Foto ANSA/SIR)

“Occorre che ci sia più sostegno alle famiglie. Molte purtroppo non si rendono conto di quello che vivono i giovani, più addentro a rapporti social che con loro. Occorre tornare a parlare con i ragazzi”. Lo dice al Sir don Ubaldo Beghelli, parroco di Monteveglio, comunità cui apparteneva la giovane Chiara uccisa da un coetaneo. Il sacerdote è stato vicino alla famiglia della ragazza nei momenti successivi alla tragedia. “Ho cercato di essere vicino e condividere la loro sofferenza – riferisce -. Ho cercato di incoraggiare i genitori indicando la forza che può venire dalla relazione con il Signore”.
Secondo il sacerdote, l’omicidio di Chiara è la spia di un disagio che pervade i giovani. “La loro educazione si forma soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione e i social, o comunicando tra di loro. Una educazione diseducativa. Se incontrano suggestioni che provengono da serie tv, ad esempio, è difficile che ne parlino con i genitori o con altre agenzie educative”. Ricordando Chiara, don Beghelli la descrive come una ragazza “molto gentile, molto contenta”. “In quelle occasioni in cui veniva in parrocchia, non mi ha mai confidato qualcosa che non andasse. Aveva tanta voglia di vivere. Quello che ci ha colpito è un dolore immenso”.

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