Rispetto ad aprile, nel mese di maggio 2021 si registra un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi. La crescita dell’occupazione (+0,2%, pari a +36mila unità) coinvolge gli uomini, i dipendenti a termine e i minori di 35 anni; diminuiscono, invece, le donne, gli autonomi e gli ultra 35enni. Il tasso di occupazione sale al 57,2% (+0,1 punti). Lo segnala l’Istat nella nota “Occupati e disoccupati” relativa a maggio 2021.
La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,4% rispetto ad aprile, pari a -36mila unità) riguarda le donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione scende al 10,5% (-0,1 punti) , tra i giovani al 31,7% (-1,1 punti). L’istituto di statistica rileva che “a maggio, rispetto ad aprile, diminuisce anche il numero di inattivi di 15-64 anni (-0,2%, pari a -30mila unità) a seguito del calo tra i maschi e i minori di 35 anni”. Il tasso di inattività scende al 36,0% (-0,1 punti).
Confrontando il trimestre marzo-maggio 2021 con quello precedente (dicembre 2020-febbraio 2021), il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,3%, corrispondente a un aumento di 74mila unità. Nel confronto trimestrale aumentano anche le persone in cerca di occupazione (+2,8%, pari a +72mila), a fronte di un calo consistente degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,5%, pari a -209mila unità). A seguito delle ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione, registrate fino a gennaio 2021, il numero di occupati è ancora inferiore a quello di maggio 2020 (-0,3% pari a -57mila unità). La diminuzione coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e gli occupati 35-49enni. “A maggio prosegue la crescita dell’occupazione iniziata a febbraio 2021; nel corso dei quattro mesi il numero di occupati è aumentato di 180 mila unità, coinvolgendo entrambe le componenti di genere, tutte le classi di età (ad eccezione dei 35-49 enni), ma solo i dipendenti a termine – segnala l’Istat -. Rispetto a febbraio 2020, mese precedente a quello di inizio della pandemia, il numero di occupati è ancora inferiore di oltre 700 mila unità e il tasso è più basso di 1,5 punti percentuali. Nonostante il calo della disoccupazione e il proseguimento della contrazione dell’inattività, i tassi rimangono superiori, rispettivamente di 0,7 e 1,2 punti, a quelli registrati prima della pandemia”.