“Bugie distruttive: disinformazione, incitamento alla violenza e alla discriminazione contro le minoranze religiose in India”: è questo il titolo del Rapporto commissionato da Porte Aperte alla London School of Economics e diffuso oggi. Dal Rapporto di Porte Aperte/Open Doors, associazione da oltre 60 anni impegnata nell’assistenza ai cristiani che soffrono a causa della loro fede, emerge che in tutta l’India, i cristiani vivono in uno stato di costante paura. È in atto contro di loro una sistematica campagna di molestie, violenze, stupri e omicidi. Nella ricerca, condotta in febbraio e marzo 2021, si denuncia l’esistenza di una persistente opera di disinformazione e propaganda anticristiana e contro altre minoranze religiose (tra cui i musulmani, di cui il report rende conto) a vari livelli attraverso media e social media.
Gli attacchi e la persecuzione vengono ignorati o perfino condonati dalle autorità – inclusi governi statali e regionali, polizia e media – per mantenere il favore delle potenti organizzazioni Hindutva. Il report documenta, inoltre, molteplici esempi di esclusione, molestia, discriminazione e violenza contro cristiani e musulmani in India (con particolare focus sui cristiani). La campagna di violenza e intimidazione contro le minoranze cristiane e musulmane, si legge nel rapporto, è pesantemente alimentata dalle nuove piattaforme di social media. Le bande sottraggono i telefoni alle vittime, ma allo stesso tempo registrano gli attacchi per postarli sui social e segnalarli ad altri gruppi Hindutva, tenendo così sotto controllo la narrativa. Se i principali media riportano questi attacchi, ripetono letteralmente i resoconti dei perpetratori, rifiutandosi di parlare con le vittime. Si registra anche il rifiuto da parte della polizia e delle infrastrutture legali di riconoscere i crimini commessi o di sporgere denuncia. Violenza e persecuzione sono, inoltre, incoraggiate con l’introduzione, da parte dello Stato, di leggi che puniscono i cristiani per le cosiddette “conversioni forzate”. False accuse vengono dirette contro i cristiani sia dai media dominanti che da nuovi media, incluse affermazioni per cui i cristiani avrebbero deliberatamente contagiato gli indù con il Covid-19. Secondo il report “la misura in cui gli attori statali sono complici della violenza è scioccante. Burocrati, poliziotti, giudici di corti minori: sono spesso apertamente collusi nella discriminazione di queste minoranze. La collusione delle forze dell’ordine locali è anche con folle pronte al linciaggio che provengono dalle comunità indù e che supportano politiche o sono parte di gruppi indù fondamentalisti Hindutva. Politici, massimi leader religiosi e potenti proprietari di media stanno dando segnali molto evidenti che questo comportamento è opportuno”. L’India è attualmente alla posizione n.10 della World Watch List, la classifica dei Paesi dove più alto è il livello di persecuzione e discriminazione dei cristiani. Il rapporto è disponibile su: www.porteaperteitalia.org.