Nel primo trimestre 2021 si registrano 2 milioni e 293mila attivazioni dei contratti di lavoro, a cui si aggiungono poco più di 127mila trasformazioni a tempo indeterminato, per un totale di 2 milioni e 420mila attivazioni. È quanto emerge dalla Nota trimestrale relativa al I trimestre 2021, tratta dal Sistema informativo statistico delle Comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
“Rispetto al primo trimestre 2020 – viene spiegato – il volume di contratti attivati, comprensivi delle trasformazioni, diminuisce di -12,5%, in misura superiore per la componente femminile (-14,7%) rispetto a quella maschile (-10,9%)”.
Dall’analisi dei dati mensili all’interno del primo trimestre 2021, si osserva che la diminuzione tendenziale del trimestre è dovuta unicamente al calo registrato nei mesi di gennaio e febbraio (-20,2% e -21,7%, rispettivamente), contro l’aumento di +15,8% osservato nel mese di marzo. La riduzione tendenziale più consistente in termini relativi si osserva per la componente femminile (-14,7%, rispetto a -10,9% per quella maschile) e nelle regioni del Nord . La decrescita delle attivazioni registrata nel Nord del Paese è stata pari al 55,2% rispetto al 2020: nel gennaio 2021 il calo è risulta pari al 25,6% rispetto a gennaio 2020, mentre si è osservato una riduzione tendenziale pari a -22,1% nel mese di febbraio. Nel mese di marzo le attivazioni di nuovi contratti registrano invece un aumento con un tasso di crescita pari a +16,2% che tuttavia nel trimestre non compensano il calo dei mesi precedenti.
Per quanto riguarda le cessazioni di contratti di lavoro, quelle registrate nel primo trimestre 2021 sono state 1 milione 593mila. “Rispetto al primo trimestre 2020 – si legge – i rapporti di lavoro cessati decrescono del 23,4% (-486 mila), coinvolgendo maggiormente la componente femminile (-24,0%) nei confronti di quella maschile (-22,9%)”.