L’intelligenza artificiale cambierà il mondo? Lo smartworking migliora la qualità della vita delle persone? La didattica on line permette di migliorare l’esperienza dell’insegnamento? “Di solito ad affrontare queste tematiche sono ingegneri, programmatori, esperti di Ia e di robotica”, spiega Giuseppe Riva, direttore di Humane Technology Lab, il neonato Laboratorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che fa dialogare le diverse competenze dell’Ateneo per offrire un approccio multidisciplinare alla comprensione e all’attività di ricerca dedicate all’interazione tra nuove tecnologie ed esperienza umana.
Un primo assaggio del contributo scientifico che il nuovo Humane Technology Lab darà alla riflessione culturale su queste tematiche sarà offerto dall’incontro “Esiste una saggezza digitale?” in diretta streaming domani, alle ore 18, sui canali social dell’Università Cattolica. Moderato dalla giornalista e conduttrice di Radio Uno Rai Annalisa Manduca, interverranno insieme con Giuseppe Riva e Ciro De Florio, docente di Logica e Filosofia della Scienza in Cattolica, due esperti a livello internazionale di Intelligenza Artificiale: Lucilla Sioli e Nicola Palmarini, entrambi alumni della Cattolica. La prima è direttrice per l’Intelligenza artificiale e l’industria digitale alla Commissione europea ed è responsabile del coordinamento della strategia europea per la digitalizzazione dell’industria e dello sviluppo delle politiche nel settore dell’intelligenza artificiale (Ia). Palmarini è direttore del National Innovation Centre for Ageing (Nica) del Regno Unito.
Scopo principale di Humane Technology Lab è, dunque, promuovere e valorizzare le attività di ricerca multidisciplinare sulle relazioni che intercorrono fra tecnologie e diverse dimensioni dell’esperienza umana, sia in ambito accademico sia soprattutto in prospettiva di divulgazione culturale presso un pubblico più ampio. “Partendo dal riconoscimento della dignità umana, ossia che ogni utilizzatore della tecnologia è una persona e in quanto tale ha proprie emozioni, propri obiettivi, proprie aspirazioni, il lavoro del Laboratorio si concentrerà su due aspetti: da una parte, la tecnologia cosiddetta positiva, per capire quale benessere può produrre sulla collettività e sulla società nel suo complesso. Dall’altro, sapendo che la tecnologia può essere invasiva e avere impatti negativi, identificare i problemi e trovare a breve termine soluzioni a scopo preventivo”, osserva il direttore Riva.
Il Laboratorio si avvale un gruppo di ricercatori che fa a capo a diverse facoltà dell’Ateneo – da Psicologia a Economia, da Giurisprudenza a Scienze politiche e sociali, da Scienze della formazione a Scienze agrarie, alimentari e ambientali, solo per citarne alcune – e già impegnato su diversi ambiti di ricerca: robotica e mondo del lavoro; intelligenza artificiale e questioni giuridiche; machine learning e trasformazione dei modelli educativi; cyberpsicologia; tecnologia e ambiente.