A fianco del percorso avviato con l’Osservatorio della Generazione Z in collaborazione con OneDay Group, Terre des Hommes intende mettere a servizio del mondo sportivo l’expertise maturata a livello nazionale e internazionale nell’ambito della child safeguarding, per la prevenzione e il contrasto ad abusi e maltrattamenti, proponendo a federazioni e società sportive percorsi di formazione per aiutare le organizzazioni e gli operatori sportivi a identificare, valutare e gestire le situazioni a rischio, aumentare la consapevolezza e la conoscenza del problema e incentivare il lavoro di rete, nonché prevenire stereotipi, discriminazioni e violenza di genere.
“Attraverso questo Osservatorio ragazzi e ragazze ci fanno capire quanto lo sport sia una parte fondamentale della loro vita, esprimendo tutto il disagio che hanno vissuto in questo anno e mezzo di pandemia, quando non hanno potuto praticarlo regolarmente. Non solo, i giovanissimi ci dicono anche chiaramente tutto quello che non va nel mondo dello sport, dove purtroppo sono presenti discriminazioni, bullismo e abusi. Proprio per questo mettiamo a disposizione di federazioni e società sportive le nostre competenze, affinché il mondo dello sport si attrezzi con gli strumenti adatti a riconoscere e prevenire ogni forma di abuso o maltrattamento. I campi da gioco sono un luogo cruciale per la crescita di bambini, bambine, ragazze e ragazzi e dobbiamo garantire che siano un ambiente sicuro, sereno e piacevole per tutti”, afferma Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia.
“Da anni, OneDay e Terre des Hommes portano avanti indagini sui temi di ‘inclusion & diversity’ sul target giovani. Quest’anno ci siamo concentrati sullo sport che sarà il grande protagonista dell’estate 2021 dopo oltre un anno di pandemia e stop obbligati. Abbiamo voluto indagare il ruolo sociale dello sport per la ‘GenZ’ e il risultato è una lucida consapevolezza: i giovani ripongono grande fiducia nello sport attribuendogli un ruolo fondamentale come motore di inclusione sociale, ma ritengono che le istituzioni non facciano abbastanza. Credo proprio che dovremmo ascoltarli di più!”, dichiara Gaia Marzo, corporate brand director & equity partner di OneDay Group.