La Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), in una nota, esprime la sua solidarietà e vicinanza al popolo colombiano, di fronte ai dolorosi fatti di queste settimane, ai morti, feriti e desaparecidos, invitando ad un “dialogo onesto, aperto, equo e permanente”.
Nella lettera di solidarietà, firmata dal presidente, il card. Pedro Barreto, e dal vicepresidente, mons. Rafael Cob, si denuncia che in Colombia e in altri Paesi della regione “la democrazia è in pericolo” e che ci deve essere un “autentico dialogo sociale”, come Papa Francesco ricorda in “Fratelli tutti”.
La Repam è profondamente preoccupata per “la risposta del Governo e della Polizia, attraverso l’Esmad, per la militarizzazione dei territori, per l’aggressione di alcuni civili armati e la criminalizzazione della protesta, che ha lasciato morti, persone scomparse e perseguite”. La nota ribadisce che le proteste pacifiche devono portare al dialogo e che “la libertà d’espressione dei cittadini dev’essere rispettata e difesa”.
Di fronte alla situazione in Colombia, la Repam auspica “che siano soddisfatte le condizioni per un dialogo onesto, aperto, equo e permanente” e che “si riprendano gli accordi di pace, nel rispetto di quanto concordato, in difesa del diritto alla pace dei tutti colombiani”.
La lettera si conclude riaffermando la solidarietà della Repam e l’accompagnamento dei “processi di ricerca del popolo colombiano in vista di un’autentica pace e giustizia sociale, auspicando che tutti noi possiamo essere segni di speranza nella costruzione di una vera fraternità”.