“L’Eucaristia non è soltanto un rito a cui si assiste, ma, soprattutto, è il sacrificio di Cristo che si rinnova e a cui si partecipa e nel quale tutti, tutti, siamo parte attiva”. Lo ha ricordato ieri l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica del Corpus Domini che ha presieduto in cattedrale.
Commentando il passo evangelico nel quale “il Signore prepara con attenzione e cura la cena di Pasqua, ma rende partecipi gli Apostoli, coinvolgendoli”, il porporato ha sottolineato che “il primo luogo che dobbiamo preparare per questa festa non è qualche cosa di esteriore, ma è il nostro cuore”. “Ai tempi di san Francesco, dicono i biografi, la società umbra si era molto inaridita, ma oggi – ha ammonito -, purtroppo, anche per via della pandemia – dico anche – perché non le vanno date tutte le colpe, ci siamo un po’ inariditi tutti e lo vedo anche nella Chiesa italiana”. “Tante persone, che si sono abituate a partecipare alla messa stando a casa, hanno difficoltà a tornare in chiesa… Vedo oggi la nostra cattedrale semi vuota…”, ha osservato Bassetti, esprimendo un auspicio: “Spero che presto si possa tornare a quella partecipazione di popolo di Dio che gremiva le nostre chiese e guai a noi se ci arrendessimo e si raffreddasse il grande patrimonio della nostra fede che nasce dall’Eucaristia”.
Il cardinale ha evidenziato poi che “è il nostro cuore che si deve fare accoglienza, che deve essere inclusivo. Guai a noi se escludessimo qualcuno dalla nostra vita, il Signore finirebbe per escludere noi. Non c’è niente di inclusivo come la Comunione, ma non possiamo nemmeno avvicinarci, come purtroppo qualche volta capitata, all’Eucaristia con una certa superficialità”.
“Nel pane naturale di cui ci nutriamo – ha proseguito – c’è il sapore della vita, nell’Eucaristia c’è tutto il sapore di Cristo, tutto l’amore di Cristo che offre la vita per noi”. “Il Signore ha scelto la forma più povera, ma anche la più pura per potersi incontrare con la nostra vita. Guai ad essere superficiali nei confronti dell’Eucaristia”, perché, ha commentato Bassetti, “anche questa nostra povera terra bagnata da tante lacrime, comprese le ingiustizie, le guerre e le sofferenze, con l’Eucaristia può diventare terra di Cielo. E noi cristiani abbiamo questo compito e questo grande impegno di testimoniare che anche la nostra povera terra può diventare un pezzetto di Cielo”.