Hanno dato il meglio di sé, ma il “gesto sportivo” più bello al San Marino Stadium, sabato pomeriggio, è stata la consegna del testimone della staffetta firmato dal Papa – “un grande incoraggiamento per tutti” è stato detto nella cerimonia di apertura – e l’abbraccio di fraternità con le atlete e gli atleti dei Piccoli Stati d’Europa. Per ripartire insieme proprio dal “piccolo”. Ecco il vero medagliere di Athletica Vaticana ai Campionati di atletica leggera che, per la prima volta, ha visto la squadra in pista e in pedana, in una gara internazionale ufficiale.
Hanno partecipato ai Campionati oltre 170 atleti di San Marino, Albania, Andorra, Armenia, Cipro, Georgia, Gibilterra, Kosovo, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Moldova, Monaco e Montenegro. Idealmente presenti anche gli sportivi di Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina e Islanda che non sono riusciti a essere presenti per l’emergenza sanitaria.
Dal punto di vista tecnico, risultati ben oltre le aspettative per Athletica Vaticana. Ha iniziato Beatrice Bellapadrona ottenendo la quarta misura nel lancio del giavellotto e patendo forse l’emozione di essere la prima atleta vaticana a esordire ufficialmente in una manifestazione internazionale. Con 33,42 al primo lancio della serie, è rimasta tre metri sotto il suo freschissimo primato personale (36,45). Sui 400 metri Simone Adamoli ha ottenuto il suo primato personale (48”48) realizzando il sesto tempo in una gara di buon livello. Primato personale anche per Emiliano Morbidelli sui 3000 metri (9’29”54) e ottavo tempo. Infine nella staffetta (quattro frazioni di 100, 200, 300 e 400 metri) ottimo settimo tempo per la formazione vaticana (2’08”12) composta da Giuseppe Zapparata, Alessio Moscetti, Paolo Piersanti con di nuovo in pista Simone Adamoli. A coordinare il settore tecnico Claudio Carmosino con Michela Ciprietti, capitana del team (ha vinto anche la Mezza maratona di Vienna) ma fermata da un infortunio, e mons. Melchor Sanchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.
“Abbiamo partecipato con il nostro stile semplice, in fraternità con tutti, nello stile della passione ‘amateur’ e di gratuità che ci indica il Papa, cercando di testimoniare la nostra fede e il nostro incoraggiamento a rilanciarci tutti insieme anche attraverso lo sport. Non siamo venuti a San Marino per correre ‘e basta’, ma per costruire ponti di amicizia, tra noi e con gli altri”, il commento dei componenti della delegazione biancogialla che hanno concluso ieri mattina la loro trasferta con la celebrazione della messa nella cappella della Casa di spiritualità “San Giuseppe” dove avevano sistemato il loro “quartier generale”.
Intanto sabato L’Osservatore Romano è uscito con due pagine speciali dedicate allo sport “secondo Papa Francesco” rilanciando la “Lettera aperta a un atleta olimpico” scritta dal Papa in vista di Giochi di Tokyo e pubblicata da La Gazzetta dello Sport e, tra le altre cose, dando notizia dei Campionati al San Marino Stadium.