Istituito in Sardegna il Servizio regionale di Tutela dei minori che ha nell’arcivescovo di Oristano, mons. Roberto Carboni, il referente dell’episcopato sardo e in don Michele Fadda (psicologo) il coordinatore tecnico del Servizio ramificato in tutte le dieci diocesi della Sardegna, dove operano i referenti locali: medici, padri di famiglia, insegnanti, pedagogisti. Alcune diocesi hanno messo in comune le loro forze e collaborano. L’obiettivo della Conferenza regionale dei vescovi è costituire in ogni diocesi una struttura agile e competente, con uno sportello per accogliere le segnalazioni e accompagnare le persone che chiedono aiuto. In alcune diocesi il servizio è già attivo, anche se rallentato dalla pandemia.
Tre i principali compiti del Servizio regionale: sensibilizzare alla prevenzione tutti i responsabili delle comunità cristiane (catechisti, sacerdoti, genitori); accompagnare le singole diocesi, comunità religiose, associazioni o altre realtà ecclesiali nella stesura di protocolli e indicazioni di buone prassi per la tutela dei minori; infine stimolare, promuovere e coordinare l’informazione e la formazione degli operatori pastorali sulle tematiche della tutela dei minori e della prevenzione degli abusi. “La Chiesa – dice mons. Roberto Carboni – doveva esprimere con chiarezza la volontà di affrontare con decisione tale tema, allontanandosi dalla tentazione e da una prassi che nel passato ha causato molte sofferenze e scandalo da parte di tanti: cioè quella di ignorare, coprire, tentare di salvare più l’istituzione che le persone”.