“Sii un vescovo grano, un vescovo pane spezzato per la tua gente”. Lo ha detto questa mattina monsignor Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone – Santa Severina, presiedendo nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, a Crotone, la messa con la consacrazione episcopale di monsignor Fortunato Morrone, eletto da Papa Francesco alla sede di Reggio Calabria – Bova. “Caro don Fortunato, questo mistero è grande – ha detto il presule, che ha parlato a braccio – in questo evento riconosciamo molto di più di un semplice cambiamento di leadership nella comunità reggina, ma un intervento divino, una vocazione divina”. Per mons. Panzetta “siamo di fronte a un intervento prodigioso di Dio, nella sua misericordia”. “L’ordinazione episcopale è un inserimento nel roveto ardente della grazia di Dio, perché sei immerso in modo rinnovato nel mistero pasquale di Gesù”. Mons. Panzetta, commentando le letture, ha definito mons. Morrone come “un seme piantato sulla terra per la fecondità pasquale”, e ha aggiunto che “un ministro di Dio è fecondo se disposto a morire a se stesso, a giocare la vita per Cristo”. “Lo Spirito Santo sia protagonista del tuo lavoro – l’esortazione del presule –, aiuta le persone a entrare nella nuova alleanza”. Per farlo – secondo mons. Panzetta – “devi mantenere vivo il dono ricevuto con l’ordinazione episcopale. Per essere vescovo che produce fecondità dovrai ossigenare continuamente questo dono: l’ossigeno è l’amore per Gesù e per la Chiesa”.
Guardando all’esempio di San Giuseppe, mons. Panzetta ha additato al neo vescovo “la paternità del Patriarca”, perché “tu sia padre nella tenerezza, nell’amore che si fa vicino e concreto. Possa la tua gente imparare da te la tenerezza di Dio”.