Migranti: Lamorgese (min. Interno), con Slovenia previsto un piano comune di vigilanza sulla Rotta balcanica

Foto Calvarese/SIR

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha incontrato oggi a Lubiana il ministro dell’Interno della Repubblica di Slovenia, Ales Hojs, al quale ha assicurato l’appoggio e il supporto dell’Italia sui vari temi che verranno affrontati durante il semestre della prossima Presidenza slovena dell’Unione europea che inizierà il 1° luglio, pur rimarcando una posizione alternativa sui dossier migratori. Ne dà notizia il Viminale spiegando che Lamorgese, proprio in vista del semestre a guida slovena, “ha voluto ribadire le osservazioni avanzate da parte italiana sulla proposta della commissione Ue relativa al Patto immigrazione e asilo e, allo stesso tempo, ha sottolineato l’importanza degli accordi di partenariato strategico con i paesi di origine e di transito dei flussi migratori finanziati dall’Unione europea”.
“I due ministri – prosegue la nota – hanno affrontato nello specifico le problematiche migratorie che riguardano la rotta Balcanica e che investono direttamente anche la Slovenia e l’Italia, constatando che i dati dei primi mesi del 2021 indicano una sostanziale stabilità dei flussi rispetto allo stesso periodo del 2020. Da parte italiana è stata confermata la proposta, già formalizzata con una lettera alla Commissione e ora rilanciata in vista della Presidenza slovena dell’Unione, di promuovere una riunione tra i Paesi interessati ai flussi migratori che hanno il loro snodo centrale in Bosnia Erzegovina”. “I due ministri, anche alla luce dell’esito positivo del confronto tecnico tra i vertici delle rispettive forze di polizia, hanno convenuto di riattivare quanto prima i pattugliamenti congiunti nella fascia confinaria italo-slovena interrotti nel 2020 a causa del Covid-19”, conclude la nota, sottolineando che è “previsto un piano comune di vigilanza per i valichi di frontiera anche con l’impiego di droni e visori notturni per contrastare efficacemente le organizzazioni criminali che sfruttano il traffico dei migranti”.

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