“Ferma condanna del colpo di stato in Mali che ha portato alle dimissioni forzate del presidente Bah N’Daw e del suo primo ministro il 26 maggio”: è la posizione dell’Ue ribadita oggi dall’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in una dichiarazione in cui contestualmente “prende atto” della decisione dei capi di Stato e di governo della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) e del Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana, di sospendere il Mali da questi organismi. Borrell si esprime anche a sostegno della mediazione dell’inviato speciale dell’Ecowas in Mali, Jonathan Goodluck, e la richiesta che sia istituito un “meccanismo per monitorare il rispetto del periodo di transizione”. Borrell ricorda che l’Ue manterrà i suoi impegni nei confronti del Mali solo se verrà nominato immediatamente un nuovo primo ministro civile, se verrà formato un nuovo governo inclusivo per la prosecuzione del programma di transizione nel rispetto del periodo definito di 18 mesi e se si procederà all’organizzazione delle elezioni presidenziali maliane il 27 febbraio 2022, nel “rispetto della carta di transizione”, cioè senza che presidente, vicepresidente e primo ministro di transizione si candidino.