Anche quest’anno, a seguito della pandemia, nel giorno della solennità del Corpus Domini, domenica 6 giugno, non si terrà la tradizionale e suggestiva processione con il Santissimo Sacramento nel centro storico di Perugia. Questa processione, tra le più antiche del capoluogo umbro insieme alle “luminarie” delle festività dei santi patroni Costanzo ed Ercolano, era sempre molto partecipata e vedeva coinvolte anche le Istituzioni civili i cui rappresentanti attendevano il passaggio del Santissimo davanti alle loro sedi addobbate a festa con drappi colorati, come ricorda una nota dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. I fedeli potranno partecipare, seppur in numero limitato per le vigenti norme sanitarie, alla solenne concelebrazione presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, domenica 6 giugno, alle 11, nella cattedrale di San Lorenzo, che terminerà con l’adorazione e la benedizione eucaristica. Durante l’adorazione si pregherà per tutti i malati e i sofferenti, per le famiglie, per il mondo del lavoro, per le istituzioni civili, per la Chiesa e per le vocazioni. In cattedrale saranno presenti le rappresentanze degli Ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e della Confraternita del Ss. Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello.
Sempre domenica 6 giugno, alle 17, il card. Bassetti si recherà a Città della Pieve dove nella concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio presiederà la messa della solennità del Corpus Domini. A conclusione della celebrazione i fedeli si disporranno distanziati nella piazza antistante la concattedrale fino a via Vittorio Veneto, mentre il cardinale sfilerà recando il Santissimo Sacramento. Al termine del breve tragitto, il porporato impartirà la benedizione eucaristica in piazza prima di far rientro in duomo. Per l’occasione sfileranno anche i tradizionali “Tronchi” delle confraternite pievesi. Si tratta di grandi croci processionali recate in equilibrio dai confratelli lungo il corteo; sarà la prima volta dall’inizio della pandemia. “Il Santissimo Sacramento che viene portato all’esterno del luogo di culto – evidenzia l’arciprete e parroco, don Simone Sorbaioli – ci ricorda che Dio non abbandona mai il suo popolo, neanche nei momenti che appaiono più difficili come quello che stiamo vivendo da un anno e mezzo”.