“La nostra fede eucaristica non chiude le porte e non rimanda indietro nessuno, ma accoglie, cura, libera, indica strade nuove da percorrere, annuncia la buona notizia del Maestro e Signore, dialoga con la cultura di questo tempo, custodisce la terra, la casa comune, che ci è stata affidata”. Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica del Corpus Domini che ha presieduto in piazza Duomo.
“Sono due anni di seguito che non viviamo la processione eucaristica, ma sono due anni che il Signore ci sta invitando a fare un altro tipo di processione, la stessa che ha fatto Gesù camminando per le strade della sua terra. Oggi cammina attraverso di noi che, come lui, incontriamo volti stanchi, delusi, sofferenti, piagati nel corpo e nello spirito, i poveri, gli scartati”, ha osservato l’arcivescovo. “Ci auguriamo che il prossimo G20 che si terrà nella nostra città di Matera abbia questo volto eucaristico”, l’auspicio espresso da mons. Caiazzo: “Da Matera possa ripartire la speranza per il mondo intero spezzando e condividendo lo stesso pane, lo stesso vaccino soprattutto per i Paesi più poveri, allargando gli orizzonti dell’amore e della fraternità: il nostro mare non continui ad essere un cimitero per persone senza più nome”. “Da Matera – ha proseguito – possa arrivare in tutto il mondo il messaggio di pace perché cessino le guerre, siano deposte le armi e ogni popolo abbia diritto alla sua terra. Che la pace sia costruita sulla giustizia altrimenti sarà peggio della guerra”. “Da Matera torni a risuonare all’unisono un umanesimo integrale che abbia come fondamenta l’equità per tutti, che aiuti l’ambiente a respirare e far respirare”, ha aggiunto l’arcivescovo: “È quanto diremo nella Settimana sociale di Taranto nel settembre prossimo: ‘Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro’”.
Mons. Caiazzo ha anche annunciato che dal 22 al 25 settembre 2022 a Matera si celebrerà il Congresso eucaristico nazionale sul tema “L’Eucaristia sorgente e forma della conversione pastorale, culturale, ecologica”. “Sarà un evento ecclesiale unico” che, ha sottolineato, “comporterà molto lavoro, energie e capacità organizzative per poter accogliere e ospitare tutti nelle diverse strutture di ricezione, sperando che possano bastare”. Infine, ha ricordato che in diocesi “inizia il vero e proprio cammino sinodale nell’applicare quanto abbiamo maturato e deciso. Il nostro lavoro sarà messo a disposizione della Chiesa italiana”.