In una nota del Comitato permanente, la Conferenza episcopale cilena (Cech) si esprime sulla proposta del presidente della Repubblica “di mettere urgenza alla cosiddetta legge sul matrimonio paritario”, cioè previsto per legge anche per le coppie omosessuali.
I vescovi cileni, nella nota, riflettono sull’attuale situazione nel Paese, “un tempo complesso che esige il meglio da ciascuno di noi”. Il Cile è coinvolto in un contesto in cui “vengono prese decisioni importanti che segneranno il futuro della nostra democrazia”. Tutto questo, all’interno “della profonda crisi sanitaria causata dalla pandemia e delle sue conseguenze economiche, sociali ed emotive”, una realtà che “ha posto grandi gruppi di cileni in estrema precarietà”.
In riferimento alla proposta del presidente e all’urgenza da lui posta, la Cech sottolinea di avere la certezza che “il matrimonio stabilito e voluto da Dio è solo tra un uomo e una donna, una comunione che diventa gestazione della vita e fonda la famiglia”, citando il Catechismo della Chiesa cattolica e altri documenti, tra cui Amoris laetitia.
Esprimendo che la legislazione cilena già tutela e riconosce giuridicamente coloro che decidono di convivere, i vescovi auspicano “che queste parole possano aiutare il discernimento di coloro che esercitano la responsabilità di legiferare e di tutte le persone” che cercano il bene comune.