Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, ieri, all’inizio dell’omelia della celebrazione in cui ha ordinato cinque sacerdoti, si è soffermato sulla solennità dei Ss. Pietro e Paolo, dicendo ai fedeli in piazza: “Oggi gli apostoli Pietro e Paolo tornano a sedersi in mezzo a noi e ci parlano con forza, esortandoci a non rinchiuderci e a non pensare minimamente ai nostri problemi, ma a sentire l’urgenza di confermare la fede dei fratelli e di uscire ad annunciare il Vangelo a coloro che ancora non lo hanno accolto. Questa è primariamente la missione di ogni battezzato e particolarmente del vescovo e dei presbiteri”. Il porporato ha, quindi, ricordato: “Proprio oggi si compiono per me 55 anni di ordinazione sacerdotale. Ai miei tempi, quasi dovunque, i novelli presbiteri venivano ordinati il 29 giugno. Anche nel nostro presbiterio, un tempo, avveniva così. Cari fratelli, per me, più passa il tempo e più mi sento fiero e gioioso della mia e, lasciatemelo dire, della vostra chiamata al presbiterato. Ho fatto in questi giorni un prolungato esame di coscienza e mi sono reso conto di quanto devo al mio Seminario e alla Chiesa fiorentina che, come una madre, mi ha allevato e cresciuto. Sono grato ad essa per tutta la grazia, l’amicizia, la testimonianza continua di un amore misericordioso, che attraverso tante persone e tante storie ho potuto sperimentare: una storia davvero abitata dalla grazia”. E ha aggiunto: £Questo bagaglio, che, nonostante le mie infedeltà, ha arricchito la mia vita, ancora una volta stasera, vorrei trasmetterlo a questi cinque figli, a cui sto per imporre le mani; ve lo riassumo in poche parole: ‘Se pregherete, se amerete il Signore, che proclama le beatitudini; se lo adorerete nell’Eucaristia, non potrete fare altro che impegnarvi per l’uomo e per la costruzione armonica della città dell’uomo, come una città possibile perché inerente al sogno di Dio per l’umanità’”. Il card. Bassetti ha concluso: “Pensate alla grandezza di questo sguardo profetico, allargato sul mondo 60 anni fa, quando ancora le frontiere dividevano ideologie, popoli e razze”.