“Il miglioramento della situazione di pandemia ci rallegra, pertanto – tenendo conto del parere degli esperti epidemiologici, il numero elevato dei vaccinati e la diminuzione delle restrizioni dovute alla pandemia Covid-19 –, in considerazione delle particolarità della nostra Chiesa, modifichiamo le disposizioni precedenti e dal 4 luglio 2021 disponiamo” che “non è più obbligatorio portare la mascherina neanche in spazi chiusi, con attenzione alle restrizioni dovute alla pandemia qualora esse fossero ancora in vigore”. Lo scrive, in una nota, la Conferenza episcopale ungherese.
“Perdono il loro valore vincolante anche le restrizioni liturgiche che erano dovute esclusivamente alla pandemia, salvo che il vescovo della data diocesi non disponga diversamente”, precisano i presuli ungheresi.
“Occorre continuare a procedere in modo responsabile e attento, rispettando le prescrizioni pandemiche, in modo particolare quella dell’uso dei disinfettanti. Consigliamo di usare il disinfettante alla comunione”, prosegue la nota.
Secondo il canone 838 del Codice di diritto canonico il vescovo diocesano competente, o quelli che nel diritto sono equiparati, “può emanare un decreto diverso da quello presente”.
Il decreto è valido per tutte le diocesi d’Ungheria di rito latino.
“Ringraziamo tutti per la tenacia dimostrata in questa straordinaria situazione in tutti i settori della vita. Continuiamo a stare attenti gli uni agli altri nello spirito di preghiera”, concludono i vescovi ungheresi.