“Nel contesto della Conferenza del futuro dell’Europa, non possiamo ignorare la domanda” sullo “spazio che diamo ai genitori per essere genitori nella società di oggi”: è la questione attorno a cui si è mosso il dibattito nel webinar organizzato il 2 giugno dalla Federazione delle associazioni familiari cattoliche (Fafce). Lo riferisce oggi una nota della stessa federazione. “L’equilibrio tra lavoro e vita privata dei genitori e gli ostacoli che devono affrontare” è una questione cara al Fafce, che ha trovato sostegno negli interventi di vari relatori, tra i quali l’eurodeputata Michaela Šojdrová (Ppe, Repubblica ceca): “Quando si affronta il tema dei bambini, l’Ue non deve dimenticare la famiglia e il sostegno ai genitori. La politica dell’Ue non deve separare un bambino dai suoi genitori”. Questo vale anche per le soluzioni a lungo termine nell’attuale squilibrio demografico: “Dobbiamo offrire a uomini e donne le migliori opportunità possibili per conciliare lavoro e vita familiare”. L’eurodeputato Marco Zullo (Italia, Renew) ha evidenziato il tema della precarietà nel lavoro e le conseguenze sulla scelta di avere una famiglia. È emersa anche la questione particolare delle madri lavoratrici e le discriminazioni che patiscono, fino al mobbing. Ribaltando però il tema delle “pari opportunità”, emerge anche la necessità di dare “pari opportunità a coloro che si prendono cura della famiglia, nella misura in cui lo desiderano, ed essere stimati come persone che si occupano della famiglia”; la cura “non è solo una questione privata, ma è socialmente necessaria quanto la partecipazione al mercato del lavoro”. Nel contesto di crisi demografica, il punto è, ha sottolineato Maria Maroncelli, presidente della Confederazione europea delle famiglie numerose (Elfac), non “cambiare le famiglie per adeguarle alle regole del lavoro, ma cambiare le regole del lavoro per adattarle alle famiglie”.