Nel 2018 si sono verificati nell’Ue più di 3.300 incidenti mortali e 3,1 milioni di incidenti non mortali sul lavoro. Ogni anno muoiono più di 200.000 lavoratori per malattie professionali; il 3,3% del Gdp (Gross Domestic Product, Prodotto interno lordo) annuo viene impiegato per curare malattie legate al lavoro. Ma se è vero che gli infortuni mortali sono diminuiti di circa il 70% dal 1994 al 2018, serve “modernizzare le regole” sulla salute e la sicurezza sul lavoro per garantire la protezione di quasi 170 milioni di lavoratori nell’Ue, ha spiegato il vice presidente Valdis Dombrovskis, che oggi assieme al commissario Nicolas Schmidt ha presentato il “quadro strategico dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027” e i suoi tre obiettivi: innanzitutto prevedere e gestire i cambiamenti nel nuovo mondo del lavoro. La Commissione riesaminerà la direttiva sui luoghi di lavoro e la direttiva sui dispositivi di visualizzazione e proporrà limiti prudenziali per l’amianto e il piombo; ma preparerà anche un’iniziativa relativa alla salute mentale: secondo i dati presentati dal commissario Schmidt sono 48 milioni le persone che denunciano problemi di salute mentale a causa del lavoro, a partire dallo stress (e in questo ambito si darà seguito alla proposta del Parlamento sul “diritto a scollegarsi”). In secondo luogo, il tema della prevenzione sia delle malattie sia degli infortuni, in una prospettiva “zero vittime”, per cui ad esempio si aggiorneranno le norme sulle sostanze chimiche pericolose per combattere il cancro, le malattie riproduttive e respiratorie. E infine migliorare la preparazione ad eventuali future minacce per la salute nel contesto lavorativo. Ora gli Stati dovranno adeguare le loro strategie nazionali a quella europea; inoltre la Commissione avvierà un dialogo con le parti sociali, si promuoveranno campagne di sensibilizzazione, si lavorerà anche per una migliore applicazione e un migliore monitoraggio della legislazione dell’Ue in vigore; si mobiliteranno fondi Ue per investire nella salute e nella sicurezza sul lavoro.