“I soldi che dovranno arrivare non possono essere lasciati alla improvvisazione. La sfida dell’inclusione sociale mi fa piacere sia stata posta da Draghi al vertice internazionale in Cornovaglia. Dobbiamo costruire un’Italia nuova in cui il lavoro resta centrale”. A dirlo il presidente del Consiglio generale del Movimento cattolico dei lavoratori (Mcl), Pier Giorgio Sciacqua, durante il consiglio generale di oggi. “Il nostro movimento – afferma – è chiamato anche in prospettiva del 50° anniversario. Siamo chiamati a sostenere la battaglia. Oggi c’è un tentativo di rafforzare il pensiero unico. C’è l’assenza di differenziazione delle idee. C’è un tentativo di omologazione che subiamo passivi. C’è in atto un capitalismo mondiale, non necessariamente di destra, che è determinato da un fanatismo globale nella forma del politicamente corretto, laicizzato imperfettamente, neutralizzato e neutralizzante. Abbiamo bisogno di riorientarci. Il rischio è quello di metabolizzare una visione che perde un avversario tradizionale. Un movimento come il nostro deve continuare a lavorare per l’articolo uno dello statuto in un rapporto di identità forte”. Sul ddl Zan, “si è cercato di tirare in ballo la laicità dello Stato. Ma è una questione giuridica, politica e quindi laica. Questo disegno di legge credo sia qualcosa che riguarda la concettualità antropologica della sessualità. Giustizia e libertà sono però necessarie. Abbiamo il dovere di opporci culturalmente a queste cose, aldilà dell’appartenenza politica perché incide sulla libertà di educazione e dei rapporti. Per questo continueremo la battaglia per l’articolo uno del nostro Statuto”.