Dalla consapevolezza della missione della custodia del creato alla ricerca di buone pratiche che vanno nella direzione dell’ecologia integrale. Se ne è parlato durante l’incontro “Verso la Settimana sociale”, promosso oggi dalla diocesi di Faenza-Modigliana. Sono stati presentati i principali temi dell’Instrumentum laboris. Una tappa per progettare, a livello diocesano e non solo, il cammino verso la 49esima Settimana sociale di Taranto “Il pianeta che speriamo” (21-24 ottobre 2021). “Solo con la prospettiva dell’ecologia integrale possiamo superare questa crisi”, ha detto don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. “L’ecologia integrale – ha precisato – tiene insieme i due aspetti, uomo e natura, e fornisce una reale risposta alle diverse crisi interconnesse che stiamo vivendo”. “Tutto è connesso e noi tutti siamo connessi”, ha sottolineato suor Alessandra Smerilli, sottosegretaria del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale per il settore fede e sviluppo. “Tutti possiamo fare ogni giorno scelte consapevoli – ha aggiunto suor Smerilli – per arrivare alla definizione di un sistema più giusto che metta al centro ambiente e persone”. “Coltivare e custodire il Creato fa parte della nostra missione”, ha aggiunto Pierluigi Zanotti, presidente diocesano di Azione Cattolica. “Nei nostri percorsi di catechesi spesso però il tema ambientale è stato tralasciato – ha osservato – e su questo oggi bisogna lavorare molto”. Per monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana e delegato della conferenza episcopale Emilia-Romagna “si deve attuare una reale conversione ecologica, anche con forti prese di posizione”. Il vescovo ha poi evidenziato la necessità di utilizzare maggiormente “la rete e il digitale, come strumento di connessione delle nostre comunità locali”. Inoltre, è fondamentale coinvolgere in questo percorso “i giovani, attraverso una formazione che susciti in loro motivazioni profonde e non un semplice ecologismo che porti ad azioni magari virtuose, ma fini a se stesse”. Infine, in vista della Settimana Sociale e dopo, serve un “dialogo costruttivo con le istituzioni e censire le buone pratiche già in atto nelle nostre realtà”.