“Ogni offerta è il segno concreto di vicinanza. Raggiunge tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. Tanto più nel periodo difficile del Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità disperse, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri”. Lo dice il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni, nell’ambito della campagna “Insieme ai sacerdoti” su “offerte deducibili: un impegno da rinnovare”. “Oggi più che mai – aggiunge – i nostri sacerdoti sono annunciatori di speranza, ci incoraggiano a vivere affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione e gli aiuti concreti”.
I contributi versati vengono inviati all’Istituto centrale sostentamento clero di Roma, che li distribuisce equamente tra i tutti i sacerdoti diocesani. Con le offerte viene garantito, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno dell’attività pastorale dei circa 33.000 sacerdoti diocesani. Tra questi, le offerte sostengono anche circa 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3.000 sacerdoti ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. “Da oltre 30 anni, i sacerdoti non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso questa modalità”, ricorda una nota del Servizio per il sostegno economico alla Chiesa cattolica. Diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani, le offerte deducibili rappresentano “una importante partecipazione alla vita di tutte le comunità italiane, oltre che della propria”. Il contributo è deducibile fino a un massimo di 1.032,91 euro l’anno.