Migrazioni: Oxfam su Consiglio europeo, solo una linea securitaria. “Ancora una volta l’Europa dei diritti muore alle frontiere”

“Ancora una volta i leader europei, Italia in testa, scaricano la responsabilità della gestione del fenomeno migratorio sui Paesi terzi rinviando ad ‘un’intensificazione di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con i Paesi di origine e transito dei migranti’”. È la denuncia lanciata da Oxfam a commento delle conclusioni del Consiglio europeo che si è chiuso oggi. “Mentre i leader europei condannano qualsiasi tentativo da parte di Paesi terzi, come la Turchia, di usare i migranti come arma di ricatto per ottenere maggiori concessioni politiche, si contraddicono giocando sulla vita delle persone – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –. Di fatto, continuano ad usare l’arma dello stanziamento degli aiuti allo sviluppo, in cambio dell’esternalizzazione nel controllo delle frontiere europee delegata ai paesi di transito”.
“I leader europei avrebbero dovuto cogliere l’opportunità del summit per mettere a punto procedure di asilo eque ed efficienti – continua Pezzati –; migliorare le condizioni disumane in cui vivono migliaia di migranti, in centri di accoglienza dell’Ue, come quelli nelle isole greche; porre fine ai respingimenti illegali verso la Turchia; definire concretamente e al più presto una vera e propria operazione europea di ricerca e soccorso dei migranti nel Mediterraneo. Niente di tutto questo è accaduto, confermando una strategia europea che non tiene affatto conto della difesa dei diritti umani di chi fugge da guerre e persecuzioni”. La partita italiana giocata dal premier Draghi nel summit “appare coerente con la linea securitaria di gestione dei flussi migratori condivisa a livello comunitario. Un indirizzo ribadito al Governo con una risoluzione parlamentare di maggioranza già prima del summit, con le richieste portate al tavolo europeo, che guardano alla mera difesa delle frontiere”.

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