“Ascolta si fa sera”, la storica rubrica radiofonica, che da mezzo secolo accompagna, dopo il tramonto del sole, gli ascoltatori, ispira il libro “Pensieri ai bordi della notte”, che raccoglie 120 riflessioni di Vito Magno, sacerdote rogazionista e giornalista, trasmesse da Radio Uno Rai.
Pubblicato dall’Editrice Effatà, il titolo del libro trae ispirazione da un verso poetico del filosofo indiano Tagore: “Siediti ai bordi della notte, per te brilleranno le stelle”. Un viaggio che comincia dalle parole di padre Virginio Rotondi, primo curatore di questa rubrica, collocata nel Giornale Radio Rai nel momento in cui la luce e il buio del giorno si mescolano. All’uomo moderno che agisce e corre freneticamente, spesso senza sapere dove andare, il libro offre suggestioni spirituali, indicando i valori necessari per affrontare con speranza i chiaroscuri della nostra epoca. Vengono toccati temi diversi attraverso riflessioni che colgono dai fatti di cronaca gli spunti migliori. Snodandosi in ordine alfabetico, da “Agostino” al “Volontariato”, compongono una sorta di piccolo dizionario di concetti, capaci di toccare mente e cuore. Tra i temi affrontati, lo “stupore” di fronte alle bellezze delle cose create e dell’ingegno umano. “Ma quale bellezza – si chiede l’autore – e con quale spirito, soprattutto? Fino a quando la realtà riesce avvero a coinvolgerci in un atteggiamento di contemplazione? Siamo vivi dentro, o l’insensibilità ci sta portando lontano dalle belle cose che la vita ci offre?”.
Le riflessioni lasciano campo libero ai punti di vista, agli atteggiamenti che possono mutare in un senso o nell’altro a seconda delle diverse situazioni esistenziali, o in funzione di un equilibrio interiore, grazie al quale la fede gioca un ruolo fondamentale. “Il lettore, come ha già recepito a suo tempo l’ascoltatore, trova nei pensieri a bordo della notte più di un motivo per trovare risposta alle acute domande di senso, aiutato dai riferimenti continui alla Sacra Scrittura e alle Confessioni di sant’Agostino, che costituiscono il filo rosso della intera opera”.