“Il Covid ha scoperchiato il vaso di pandora, con tutti i pro e i contro, e ha messo alla prova tutti i sistemi anche quello familiare. Dietro il ‘mancato rispetto delle regole’ degli adolescenti spesso è celata la mancanza di una relazione, che non si è mai costruita. Questo tempo sospeso invece ci ha mostrato, in modo palese, l’importanza e la centralità della relazione e della condivisione, soprattutto per le fasce più deboli e fragili, e quindi costantemente a rischio di devianza”. Lo dice il presidente della Fict, Luciano Squillaci, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe, che ricorre domani.
“I nostri adolescenti hanno bisogno di essere nutriti, curati e rassicurati: l’adolescente che ha i suoi punti di riferimento sarà un adulto in grado di gestire la frustrazione e le sconfitte della vita e gestire l’imprevisto. Si può uscire da qualsiasi situazione di fallimento se non si è soli. Ecco perché dobbiamo ripartire dalla relazione, che è la prima vittima di questa pandemia e che resta sullo sfondo di tutti i disagi con i quali ci confrontiamo quotidianamente nei nostri servizi. I sistemi virtuali non la possono sostituire. Non può bastare la ‘rete virtuale’ anche se apparentemente è in grado di connetterci con il mondo. Abbiamo bisogno di ‘oasi di senso’ che possiamo trovare solo nel rapporto con l’altro. Tutti noi, giovani e adulti, viviamo in un momento di caos. Tutti noi dobbiamo scoprire che siamo fondamentali gli uni agli altri. Il segreto è la condivisione, è l’inclusione, è diventare comunità solidale”.
Per questo la Fict ha lanciato, in occasione del 26 giugno, lo slogan: “#Ripartiamo dalle relazioni umane per riflettere sul valore e sulla centralità delle persone e delle relazioni”.
“In questi due anni di pandemia la questione dipendenze è stata completamente dimenticata. Si intravede ora finalmente una speranza data dalla recente nomina del nuovo capo del Dipartimento per le politiche antidroga e dalla delega alle politiche antidroga assegnata alla ministra Fabiana Dadone, entrambi orientati a convocare finalmente la Conferenza nazionale sulle droghe. Ma prioritario su tutto – conclude il presidente Fict – è l’avvio di un iter di riforma legislativa che riveda il sistema dei servizi sulle dipendenze, ovvero una riforma della normativa (309/90) che dia significato ai reali bisogni, rimettendo al centro la persona e non la sostanza”.