Raccontare i simboli e i misteri custoditi in uno dei più complessi e significativi monumenti del Mezzogiorno d’Italia. Farlo attraverso la luce, la musica, le parole in un percorso di scoperta e suggestioni. Nasce con questi obiettivi “I Misteri di Santa Croce” un progetto, ideato da Artwork, che arricchisce l’offerta culturale della città di Lecce, con un percorso multisensoriale alla scoperta della basilica barocca di Santa Croce.
Si tratta, dichiara il presidente di Artwork, Paolo Babbo, di “un’installazione artistica che prevede una fruizione innovativa della basilica di Santa Croce attraverso un programma di presentazione multisensoriale, con l’utilizzo dell’impianto domotico di illuminazione interna della basilica, recentemente riallestito, ampliato e digitalizzato, coniugando architettura, arte, storia, musica e tecnologia. Abbiamo voluto offrire ai visitatori un percorso innovativo di visita e scoperta della basilica più ammirata della regione, partendo proprio dai simboli custoditi nei numerosi elementi decorativi che la caratterizzano”.
A luci spente, illuminati dalla fioca luce esterna che lascia intravedere le cappelle, i quadri, i soffitti, la croce, la cupola, i visitatori entreranno nel mondo di Celestino V, che rinunciò ad essere Papa per vivere da eremita. Questa chiesa è legata proprio al suo percorso spirituale; la Congregazione dei Celestini, infatti, nella costruzione della basilica intitolata alla Santa Croce ha inserito una serie di simboli legati a se stessa e alla figura del Pontefice.
“La basilica di Santa Croce, indubbiamente, già nella mente e nelle mani di chi l’ha progettata e realizzata – dichiara l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia – rappresenta un sublime inno alla bellezza nella sua massima espressione: quella che solo la fede ci permette di gustare nell’intimo. Un anno fa di questi tempi, appena usciti dal primo lungo lockdown, potemmo ammirarla – forse per la prima volta in assoluto – in tutta la maestosità del suo splendore, grazie al nuovo impianto di illuminazione artistica nato dal genio di Mario Torchio, un mago della luce che di recente ci ha regalato anche un altro capolavoro nella nostra cattedrale. Ora, ciò che un anno fa fece sgranare gli occhi a pochi intimi, grazie alla nuova iniziativa di Artwork, può diventare patrimonio di tutti coloro che vogliono scoprire la basilica fin dentro tutti i suoi ‘misteri’ che la nuova luce ha svelato: occasione per contemplare traendone ispirazione per la vita”.