A notte fonda si è conclusa la prima giornata del Consiglio europeo, che oggi riprende i lavori a Bruxelles in particolare sui temi relativi alla crisi economica. Attorno alle 2.10 i leader hanno trovato un accordo sulle “conclusioni” riguardanti i rapporti Ue-Russia, che ha impegnato per diverse ore i 27 capi di Stato e di governo. Data l’ora, al Palazzo d’Europa, sede del Consiglio, si è deciso di non tenere la consueta conferenza stampa di fine giornata, rimandandola alla metà giornata di oggi in chiusura del summit. Il tema della migrazione, imposto soprattutto dal governo italiano, è stato di fatto rimandato dopo pochi minuti di discussione al prossimo autunno, quando la Commissione dovrà presentare un ennesimo “piano” per far fronte agli arrivi e, soprattutto, per aiutare i Paesi di origine e di transito dei flussi.
Ampio spazio invece ai rapporti con Mosca e alla valutazione della proposta franco-tedesca di riaprire linee politiche di collaborazione con Putin, ma su questo i 27 si sono detti infine in maggioranza scettici. È stata la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel, al suo ultimo vertice europeo, ad annunciarlo: “Non è stato possibile raggiungere un accordo oggi sulla possibilità di organizzare presto un summit tra Ue e Russia”. Il Consiglio europeo, dunque, “esplorerà formati e condizionalità del dialogo con la Russia”; nel frattempo “reitera l’apertura a un’interazione selettiva con la Russia nei campi di interesse dell’Unione europea”. Il Consiglio invita la Commissione e l’Alto rappresentante per la politica estera a sviluppare opzioni concrete su temi come il clima e l’ambiente, la salute. Resta il nodo della politica estera, sulla quale l’Ue vede la Russia come una minaccia.