Non sono affatto convinti della utilità dei corsi estivi (il cosiddetto Piano estate) e chiedono fondi per il rinnovo e l’ammodernamento degli istituti scolastici, sia dal punto strutturale che didattico, al fine di “migliorare le strutture o creare di nuove, migliorare i laboratori e le esperienze extrascolastiche”; “cambiare le scuole e renderle più vivibili”, “rendere più sicuri i mezzi di trasporto, aumentandoli e sanificandoli di più”. È la fotografia dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni scattata dall’indagine di Cittadinanzattiva “Ora parliamo noi”, diffusa oggi.
Ai professori e ai dirigenti chiedono che la didattica sia ripensata e per il nuovo anno vorrebbero “modalità e spazio per dare ascolto e considerazione” ai loro bisogni, per elaborare il vissuto di questi 16 mesi e ristabilire una relazione significativa con i propri docenti e compagni.
E sulla didattica a distanza, che tanti hanno mal sopportato ma della quale molti altri hanno intravisto gli aspetti positivi, chiedono corsi di formazione per i docenti, possibilità di alternare i gruppi a distanza e in presenza, dispositivi adeguati per tutti (in comodato d’uso o attraverso bonus per l’acquisto).
Chiedono bonus per tante esigenze: per lo psicologo perché “nella mia classe la maggior parte dei ragazzi sono seguiti da una psicologa o psicoterapeuta e fino all’anno scorso quasi nessuno” (17enne di Aosta); per fare i viaggi in estate ma anche per le uscite didattiche del prossimo anno; per acquistare strumenti tecnologici e libri; per praticare le attività sportive. Con riferimento al Covid, si legge ancora nell’indagine, chiedono “la sanificazione frequente delle aule almeno una volta al mese e dispositivi più efficaci (non solo gel, ma anche ad esempio appositi dispositivi per il riciclo dell’aria)”, l’estensione della campagna vaccinale ai più giovani, tamponi assicurati alla ripresa e mascherine adeguate e confortevoli. “Vogliamo quelle blu da chirurgo”, dice Mattia, 17enne di Aprilia.