“Quello di San Giovanni Battista è l’unico caso in cui vengono celebrate sia la nascita sia la morte. Questo santo ha segnato la storia dell’ingresso di Gesù nel nostro mondo come Salvatore”. Ad affermarlo mons. Marco Tasca, arcivescovo di Genova, che oggi ha presieduto, per la prima volta, la celebrazione del pontificale per la solennità del santo patrono della diocesi di Genova. Parlando ai fedeli riuniti nella cattedrale di San Lorenzo, il presule ha parlato della necessità di “rendere testimonianza alla luce e preparare un popolo ‘ben disposto’”. Questi, ha aggiunto, “sono obiettivi che anche noi siamo chiamati a inseguire, anche perché siamo spesso troppo preoccupati degli obiettivi da raggiungere; questa visione ci libera da tante aspettative, spesso false”. Secondo quanto si legge sul sito della diocesi, l’arcivescovo ha poi ricordato che “Giovanni significa ‘dono di Dio’” e ha domandato ai fedeli di riflettere su “quanto siamo abituati a vedere i doni di Dio nella nostra vita rispetto alle difficoltà e alle tensioni”. Alla messa hanno partecipato numerosi fedeli nonostante le restrizioni dell’emergenza sanitaria. Al termine della messa, l’arcivescovo ha benedetto un grande crocifisso processionale che rimarrà esposto tutto il giorno nella cattedrale e che poi verrà imbarcato per essere portato nella città sarda di Carloforte – località “gemellata” con Genova – per rinsaldare il legame grazie all’iniziativa del priorato ligure delle Confraternite. Alle 17 mons. Tasca presiederà la celebrazione dei vespri pontificali e, a seguire, dal sagrato di San Lorenzo impartirà la benedizione della Città con le ceneri del Battista. A motivo delle norme anti Covid, la tradizionale processione fino al porto non avrà luogo.