Canada: 751 corpi in un’altra “Indian Residential School”. Capi delle First Nations, “non ci fermeremo finché non li ritroveremo tutti. È crimine contro l’umanità”

Canada ancora sotto choc. Sono 751 i corpi ritrovati in tombe senza nome nell’area di un’altra ex scuola residenziale di Marieval nella provincia di Saskatchewan, a circa 150 chilometri dalla città di Regina. A dare la cifra dei resti di bambini e lo stato delle ricerche è Chief Cadmus Delmore del “Cowessess First Nation”, in una conferenza stampa trasmessa su YouTube alla quale hanno partecipato giornalisti di tutto il mondo. Il Canada sprofonda di nuovo nell’orrore di una pagina oscura della sua storia. La scoperta a Marieval segue infatti di pochi giorni il ritrovamento dei resti di 215 bambini, nella Kamloops Indian Residential School. La “Marieval Indian Residential School” ha operato dal 1899 al 1997. Hanno frequentato la scuola bimbi del sud-est del Saskatchewan e del sud-ovest del Manitoba. Gli scavi su un’area di 44 metri quadrati sono iniziati all’inizio di questo mese, subito dopo i ritrovamenti a Kamloops e le squadre hanno utilizzato per le ricerche sotto il terreno anche dei radar speciali. “Questo Paese – ha detto Chief Delmore – ha bisogno di verità e riconciliazione. Continueremo le ricerche nei giorni a venire. Ogni bambino dovrà avere un nome e anche se non sarà possibile darlo a tutti, questo rimane il nostro obiettivo”.  E alla domanda di un giornalista spagnolo su cosa le popolazioni indigene si aspettano dalla Chiesa cattolica e dal Vaticano, Cadmus ha risposto: “Il Papa deve scusarsi per quello che è successo alla Marieval Indian Residential School, per l’impatto che questo sistema ha avuto sui sopravvissuti e sui discendenti delle First Nations. Le scuse sono solo il primo passo per avviare un processo di guarigione”. “Non chiediamo pietà – ha detto – ma comprensione. Abbiamo bisogno di sanare le ferite e il Paese ci deve stare vicino”. “Non ci fermeremo finché non avremo trovato tutti i corpi”, assicura Chief Bobby Cameron della Federazione delle Prime Nazioni Indigene Sovrane. “Cercheremo in tutte le scuole, ovunque. Racconteremo le storie di questi bambini e delle persone che sono morte. Uccise dallo Stato e dalla Chiesa. Non ci fermeremo. Il mondo ci sta guardando”. Chief Cameron non esita ad utilizzare termini come “sterminio” e “genocidio”. “E’ stato un crimine contro l’umanità, un assalto alle Prime Nazioni. Questi bambini sono stati torturati e abusati. Lo dico in spirito di riconciliazione”. Il nostro popolo merita più di una scusa. Merita giustizia”. E sulle ricerche in atto, il Capo della assicura: “siamo solo all’inizio”. Le “Indian Residential School” facevano parte di un sistema storico del paese in cui i bambini delle popolazioni indigene venivano forzatamente separati dalle loro famiglie per obbligarli a seguire le tradizioni dei colonizzatori europei, compresa l’adozione del cristianesimo e dimenticare i propri costumi e lingue.

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