“La legge ungherese è una vergogna. Ho chiesto al commissario responsabile di scrivere una lettera per le autorità ungheresi per esprimere le nostre preoccupazioni legali, prima che la legge entri in vigore”: così la presidente della Commissione Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda nella conferenza stampa con il premier belga per annunciare l’approvazione del piano di ripresa e resilienza del Belgio da 5,9 miliardi di euro in sovvenzioni. La legge approvata dal parlamento ungherese il 16 giugno scorso, tra le altre cose vieta, “al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini”, che “pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità” siano “a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni”. Secondo la presidente della Commissione oggi, “la legge discrimina in modo evidente le persone sulla base del loro orientamento sessuale e va contro tutti i valori fondamentali dell’Ue: la dignità umana, l’uguaglianza e i diritti umani fondamentali”. E ha aggiunto: “Non faremo compromessi su questi principi. Userò tutti i poteri della Commissione per fare in modo che tutti i diritti siano garantiti chiunque tu sia e ovunque tu viva”. Anche tredici Paesi Ue, compresa l’Italia, hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui esprimono “forte preoccupazione” per la legge e chiedono alla Commissione europea di intervenire.